mercoledì, agosto 01, 2007

Suonare in pubblico (libro)

Tornato ora dal mio primo giorno di mare(finalmente!), pubblico una mail ricevuta da Luca Tassi due giorni fa che mi fa complimenti per il blog e mi comunica l'esistenza di un libro interessante che sta leggendo.
La curiosità c'è e penso che lo comprerò.

Ciao, complimenti per il blog, sono anche io chitarrista e penso che dobbiamo fare il possibile per fare uscire un attimo di più allo scoperto la chitarra nel mondo classico! Anche un blog come il tuo puo' aiutare un casino, sei un grande in sostanza!!! Pensando di farti gradita, ti lascio il link ad un libro scritto da un chitarrista classico diplomato a Venezia che fa ricerca in università (penso sia anche psicologo) e ha fatto un libro (che ho letto e mi piace) sulle componenti emotive e cognitive che intervengono quando suoniamo davanti ad altre persone. E' un libro breve ma c'è dell'altro, come un esempio di approccio allo spartito usando una fantasia di Sor; insomma ti lascio il link, se vuoi darci un occhio. Penso che anche per i visitatori del tuo blog potrebbe essere interessante: quanti cacchio di chitarristi classici escono dal buio e scrivono un libro di divulgazione scientifica che si può trovare ad ogni Feltrinelli?!?

http://www.lafeltrinelli.it/istituzionale/catalogo/scheda_prodotto.aspx?i=2465410


Ancora complimenti, Luca.

Suonare in pubblico
L'esperienza concertistica e i processi neurocognitivi

di
Christian Agrillo

Casa editrice: Carocci
Collana: Biblioteca di testi e studi
Anno pubblicazione: 2007
Prezzo: 11,50
Genere: psicologia
Volumi: 1
Pag: 104

1 commento:

Luca ha detto...

Ho apprezzato molto questo libro, trovo che sappia dosare gli ingredienti scientifici e quelli artistici, evitando di mortificare l’arte con solo dati di laboratorio e al tempo stesso di giungere a conclusioni senza avere dati alla mano. È molto agile nella lettura, pensato forse per chi preferisce passare il suo tempo su un pentagramma piuttosto che a disquisire su annose questioni accademiche, ma alla fine il messaggio dell’autore arriva chiaro e cristallino. Ci sono modi per ottimizzare gli errori in pubblico, gli errori vanno scongiurati nello studio a casa e a lezione e tuttavia non sono questi a determinare la bellezza di una esecuzione. Alla fine c’è anche un’intervista col grande Frederic Zigante dove vengono ripresi molti punti e devo dire che il Maestro finisce per confermare quanto descritto precedentemente dall’autore.
Così come ci tengo ad esprimere il mio apprezzamento verso questo blog ed in generale verso tutti coloro che cercano di far emergere la chitarra classica, sia esso attraverso un libro, un blog o un concerto. Penso che noi siamo i primi artefici dello stereotipo che ci può circondare, non parlo solo tra gli esperti (dove comunque siamo lo stesso un pelino meno considerati rispetto ad altri strumenti) ma nei confronti del grande pubblico soprattutto. Pochissimi conoscono la chitarra classica ed il suo repertorio, percependola piuttosto come una sorta di trampolino di lancio per altri tipi di chitarre o solo come un divertimento da spiaggia.
Questo stereotipo è durissimo da sconfiggere, ma non possiamo cercare sempre all’esterno tutte le responsabilità… anche un blog come quello di Riccardo aiuta a diffondere conoscenza, e fino a quando internet sarà territorio libero abbiamo tutti un piccolo ruolo attivo nel modellare l’immagine dello strumento per la prossima generazione!

Un saluto a tutti,
Luca